The story of my grandfather continues..

Tra l'estate del 1940 e la primavera del 1942, mio nonno frequentò i corsi della University of Idaho in Moscow, una città distante non più di un'ora dalla casa dei suoi genitori a Lewiston.

L'Univerisity of Idaho era l'università migliore di tutto lo stato e stava vivendo un grande momento di espansione. Quando vi entrò mio nonno grazie ai dei fondi ben precisi, fu possibile costruire due nuovi dormitori.

Questo, nel suo libro, viene ricordato come uno dei momenti migliori della sua vita, in cui incontrava per la prima volta persone importanti al di fuori della sua famiglia, che avrebbe fatto del suo futuro qualcosa di importante.

Al tempo mio nonno trovò grande interesse per dei corsi particolari quali quello forestiero, quello di ingegneria e quello di storia, rinomati in questa univerisità.

Aveva anche il tempo per conciliare lo studio con il lavoro per potersi permettere di pagare l'alloggio al campus.

Grazie ai dei crediti e dei premi scolastici in denaro (che ammontavano solo a 25$, ma al tempo si parlava di "veri soldi")derivati dalla Normale (scuola superiore) di Lewiston, gli fu possibile conferire la laurea al college in soli 2 anni. Ovviamente si parla di college, cioè ,nel sistema educativo americano, di quella scuola universitaria di "preparazione" a quella specifica: mio nonno aveva una laurea, ma non era ancora quella specifica di legge che avrebbe acquisito solo dopo gli anni passati nella II GM.

Dopo gli anni del college, iniziò la Seconda Guerra Mondiale (per gli U.S.A. si parla ovviamente dell'inizio guerra del 7 dicembre 1941).

Ecco che cosa diceva mio nonno riguardo all'attacco di Pearl Harbor da parte dei kamikaze giapponesi.

"E mi ricordo lucidamente di quando mi svegliai al terzo piano del Chrisman Hall,dove studiavo, in una fredda domenica mattina nei primi di Dicembre e accesi la radio [...] e sentì le notizie che dicevano che Pearl Harbor era stata bombardata. Il giornalista non sapeva chi fosse stato, ma disse che dovevano essere stati i giapponesi. Ci pensai per molto tempo, poi chiamai il mio professore di storia Frederic Church [...]. Lui disse che doveva esserci stato un errore, che non c'era alcun modo per cui i giapponesi avrebbero attaccato Pear Harbor.

Poi andai giù a pranzo e metà dei ragazzi del dormitorio non ne avevano ancora sentito parlare. "

Il giorno seguente provò a inscriversi nella flotta aerea statunitense come pilota, il suo grande sogno. Ma soffrendo di allergia alle graminacee, per la grande pericolosità ad affrontare questo compito, dovete rinunciarvi e il destino lo portò a iscriversi invece nel corpo dei Marines.

Quest'ultimo controllo medico passò per il meglio perché le sue allergie qui non contavano.